di RSK
Monasterium sine libris est sicut civitas sine opibus, castrum sine numeris, coquina sine suppellectili, mensa sine cibis, hortus sine herbis, pratum sine floribus, arbor sine foliis...
Che possibilità ci sono che il Rock, caro vecchio Rock, torni ad essere protagonista nella scena musicale indie di oggi? Domanda da perderci il sonno. La risposta è complessa ma bisogna constatare che la musica indie oggi come oggi ha preso centomila direzioni diverse allontanandosi sempre più da quello che nel secolo scorso consideravamo all'unanimità rock. Prendete per esempio questo disco d'esordio: Noel Heroux del Massachusetts si accasa alla Sub Pop, cioè non so se rendo, e presenta questo omonimo chiamato Mass Gothic. Impossibile dire che ci sia dentro del rock ma molto limitante sarebbe definirlo un disco pop. Semplicemente ormai i miscugli di generi, i rimandi ai quei gruppi o a questi periodi musicali sono talmente tanti e sfaccettati da rendere sfuggente una qualsivoglia definizione. Qual è il metro di giudizio di un povero "critico" rimasto ancorato alle vecchie mode dunque? Direi la creatività. Ed ecco che allora la creatività vince alla lunga sulle seghe mentali. Per questa ragione Mass Gothic è un disco piacevole e che non annoia mai. Certo, leggermente innamorato di certo electro-pop anni '80, anche di quello un po' cazzaro, ma che riesce sempre a stupire. In Soul per esempio affiora una psichedelia britannica d'antan, non facciamo nomi per carità, mentre Nice Night fa fede all'aggettivo del titolo e in più ci rimanda a certo rock alla Smashing Pumpkins. Perché infastidirsi dunque se Noel Heroux ha deciso di non darci punti d'appoggio ma piuttosto di portarci in giro per i diversi accenti dell'indie d'oggi?