di RSK
Io vedo la musica
come fluida architettura
Joni Mitchell
KASABIAN: Empire (2006)
Sapete cosa c'è di più british di un disco dei Kasabian? Un altro disco dei Kasabian, almeno nel 21º secolo. Ed è sostanzialmente per questa ragione e non molte altre che si può apprezzare questa seconda folgorante prova di Pizzorno e soci. Un frizzante pop rock britannico scandalosamente fotocopiato dai migliori esponenti della grandiosa ondata britpop anni '90 con aggiunta dell'elettronica più ruffiana possibile, che da vita ad una miscela semplice semplice che riesce però a non risultare quasi mai pacchiana e soprattutto votata all'easy listening fine a se stesso anzi, si fa ampiamente perdonare grazie ad un attitudine rock che rimanda al meglio della cultura musicale made in UK. Soprattutto nella prima parte il disco rende omaggio ai maestri Oasis e Blur senza disdegnare incursioni verso i fratelli maggiori Stone Roses. Aleggiano, manco a dirlo, i fantasmi dei padri assoluti Beatles. Insomma un riassunto quasi enciclopedico frizzante e quasi mai noioso. Che fine ha fatto il pop rock britannico 10 anni dopo? Sicuramente per i Kasabian certi livelli se non sono risultati irripetibili, poco ci manca per Leicester invece, loro terra d'origine il 2016 passerà alla storia.